ITALIALa Nazionale di calcio dell’Italia è, in senso generale, una qualsiasi delle selezioni nazionali di calcio della Federazione Italiana Giuoco Calcio che rappresentano l'Italia nelle varie competizioni ufficiali o amichevoli riservate a squadre nazionali e, più diffusamente sebbene impropriamente, la selezione maggiore maschile, il cui nome ufficiale è altresì Nazionale A. Quest'ultima è storicamente una delle nazionali di calcio più forti e titolate del mondo.
Dopo il Brasile è la Nazionale di calcio che ha vinto più Campionati mondiali, quattro (1934, 1938, 1982, 2006). Si è aggiudicata anche un Campionato europeo (1968) e un Torneo Olimpico (1936).Vanta anche 2 Coppe Internazionali, antesignane dell'attuale Campionato d'Europa.
La Nazionale italiana è Campione del mondo in carica, avendo vinto l’edizione 2006 della Coppa del mondo. Da settembre 2008 occupa il 2º posto nel Ranking mondiale FIFA, dietro alla Spagna e davanti alla Germania.
Oltre alla citata selezione nazionale l'ordinamento della FIGC ne prevede varie altre, divise per fascia d'età dei proprigiocatori.
La Nazionale maschile Under 21, che partecipa alle competizioni continentali con i propri pari categoria (tale selezione - con l’eventuale aggiunta di un massimo di tre calciatori fuori quota d’età - rappresenta altresì l’Italia nei tornei olimpici di calcio, con il nome di Nazionale Olimpica); le Nazionali Under 20, Under 19, Under 18, Under 17, Under 16-15; Rappresentano ufficialmente l’Italia sempre sotto il coordinamento della FIGC: la Nazionale femminile, la Nazionale Femminile Under-19 e quella Under-17; la nazionale italiana di Beach soccer; la Nazionale Universitaria (che rappresenta l’Italia nel torneo calcistico delle Universiadi), composta da calciatori dilettanti o professionisti della Serie C che frequentino l’Università; la Nazionale Militare, riservata formalmente a qualsiasi militare tesserato come calciatore della FIGC in qualsiasi categoria, ma, di fatto, almeno fino all’abolizione del servizio militare obbligatorio, composta dai giovani calciatori professionisti che stessero assolvendo l’obbligo di leva (tale selezione rappresenta l’Italia durante i Giochi Militari); la Rappresentativa dei Giochi del Mediterraneo, che rappresenta l’Italia nei Giochi omonimi e può essere formata indistintamente da giocatori professionisti o dilettanti di qualsiasi categoria; infine, la Nazionale di calcio a cinque;
Nazionali italiane che sono esistite in passato, ma che - a seguito di ristrutturazioni sia decise per norme federali che per esigenze legate ai requisiti di partecipazione ai vari tornei internazionali - oggi sono sparite, furono la Nazionale B (in genere l’anticamera della Nazionale A, costituita dalle seconde scelte di campionato o di giocatori sotto osservazione in vista di un eventuale impiego per la selezione maggiore, e il cui ruolo spesso si è sovrapposto con quello della, scomparsa anch’essa, Nazionale Sperimentale) e la Nazionale Under 23, superata dalla citata Under 21.
La Nazionale A (peraltro l’unica esistente fino al secondo dopoguerra) ha vinto quattro edizioni del campionato del mondo (1934, 1938, 1982 e 2006), la massima competizione calcistica per squadre nazionali maschili, classificandosi seconda in altre due occasioni (1970 e 1994); inoltre, in un’occasione si è classificata terza (1990) e in un’altra quarta (1978); un campionato d’Europa per nazioni (1968), classificandosi in altre due occasioni seconda (2000) e quarta (1980), giungendo complessivamente quattro volte alle semifinali (l'altra nel 1988); la medaglia d’oro al torneo olimpico di calcio a Berlino nel 1936 e quella di bronzo ad Amsterdam nel 1928, in un periodo in cui l’ordinamento olimpico non aveva ancora uniformato secondo criteri d’età massima dei giocatori la composizione delle squadre. Infine, a livello non ufficiale, vinse due Coppe Internazionali (torneo centroeuropeo nato nel 1930, prima dell’istituzione dell’UEFA e da questa mai riconosciuto ufficialmente, superato nel 1960 dal campionato d’Europa).
La Nazionale Under 21 vanta invece la vittoria in cinque edizioni del campionato europeo di calcio Under-21 (1992, 1994, 1996, 2000 e 2004), la massima competizione ufficiale per squadre di tale categoria. Storicamente, la Under 21 - e prima di essa, la Under 23 - hanno sempre costituito il laboratorio di prova e il serbatoio di giocatori che in seguito sarebbero stati utilizzati per la Nazionale A (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, Gianluca Vialli, Andrea Pirlo, Alessandro Del Piero, Francesco Totti e, più recentemente, Daniele De Rossi e Alberto Gilardino). Come Nazionale Olimpica, la Under 21 ha conseguito la medaglia di bronzo al torneo olimpico di calcio di Atene 2004.
La nazionale di calcio dell'Italia di beach soccer gioca regolarmente i campionati europei e mondiali di Fifa Beach soccer.
Infine, la Nazionale Universitaria ha vinto il torneo calcistico delle Universiadi svoltesi in Sicilia nel 1997.
Storia della Nazionale A
Per quanto riguarda le vicende più importanti della Nazionale di calcio italiana, esse sono legate alla Nazionale A che, almeno fino alla differenziazione delle varie categorie di selezione, era la nazionale unica, che assumeva varie fisionomie a seconda del torneo al quale essa partecipava. Per fare un esempio, se è pacifico che nel corso dei tornei maggiori quali Coppa Internazionale o Campionato del Mondo venisse schierata la formazione più competitiva possibile, nel corso del torneo olimpico si dava spazio a professionisti di seconda fascia, in genere giovani universitari, come coloro che vinsero il torneo calcistico delle Olimpiadi di Berlino nel 1936.
Nel dopoguerra vennero via via inserite categorizzazioni più precise soprattutto per inserire criteri oggettivi e uguali per tutti di selezione dei giocatori, sia per via della progressiva istituzione di tornei giovanili, sia per dare un quadro di riferimento chiaro al torneo olimpico di calcio: il regolamento olimpico prevede infatti che la partecipazione sia riservata solo ad atleti il cui status sia formalmente di dilettante. Ma questo faceva sì che molte federazioni che ammettevano il professionismo fossero costrette a mandare i loro giocatori di seconda, se non terza fascia (secondo una formula empirica di compromesso via via variata nel tempo, i professionisti meno in vista e meno pagati e, successivamente, quelli che non avessero mai partecipato alle fasi finali di un campionato continentale o di quello mondiale), mentre federazioni i cui atleti avevano lo status di dilettante (ad esempio l'URSS e in generale tutte quelle del blocco dell'Est Europeo) potevano mandare in pratica la propria nazionale maggiore.
Non a caso per lunghissimo tempo nel dopoguerra il torneo olimpico di calcio fu appannaggio di squadre come la stessa URSS, Cecoslovacchia, Germania Est e Ungheria, fino a che dopo l'edizione olimpica del 1988 a Seul fu deciso che le squadre di calcio olimpiche fossero, per tutti i partecipanti, le loro selezioni Under 21 (o Under 23).